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OROSEI: polemiche elettorali tra demagogia e smemoratezza

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Durante le campagne elettorali, si sa, le parti in contesa hanno l'abitudine di rinfacciarsi le cose cattive e, viceversa, di attribuirsi il merito delle cose buone (o di quelle che ritengono tali...), ovviamente nascondendo o esaltando, secondo convenienza, le rispettive responsabilità.

Così qualche giorno fa ( La Nuova del. 3 marzo 2016 ) la minoranza dell'amministrazione uscente ha rimproverato alla maggioranza (e in particolare al sindaco, che "in cinque anni non è riuscito a chiudere l'iter progettuale") la responsabilità della perdita dell'ingente finanziamento di 15 milioni di euro per la costruzione della strada di circonvallazione Nord e di un nuovo ponte sul fiume Cedrino.
Secondo l'opposizione si tratta di "una perdita estremamente grave e di un forte danno per l'intera comunità, privata di una delle più importanti e strategiche opere degli ultimi decenni" 
Dal suo canto il sindaco si scrolla ogni responsabilità e dichiara che nella fase dell'elaborazione progettuale "sono sorti problemi di tipo legale che hanno bloccato il tutto". 

A sollevare "i problemi di tipo legale",sono stati, secondo il sindaco, i proprietari dei terreni su cui dovrebbe sorgere l'opera, "protocollando un gran numero di osservazioni " che vertevano principalmente sul prezzo irrisorio degli espropri e sull'alto valore agricolo e ambientale dei terreni.
Il "Comitato Arbolotta", costituito dai proprietari espropriandi, tirato in causa come responsabile primo ed esclusivo del danno, ha buon gioco nel ristabilire la verità dei fatti, sui quali giudicherà la comunità di Orosei nelle elezioni fra poche settimane.

Schematicamente, sul merito dei fatti.
In primo luogo il "Comitato" contesta il carattere "strategico" dell'opera. La circonvallazione è, in realtà, frutto di un progetto estemporaneo, derivato dalla rimodulazione del finanziamento di un porto turistico, il tutto all'insegna dell'improvvisazione, come ripiego occasionale e sulla base di considerazioni del tutto estranee al merito e alla effettiva utilità dell'opera, senza nessun legame con i bisogni del paese se non quello apparente del controllo delle cospicue risorse. 

Non avrà ricadute nell'economia di Orosei e della Baronia, neanche sotto il profilo dell'occupazione; non risolverà i problemi del traffico, artificiosamente enfatizzati e distorti; lascerà solo detriti e macerie e il lascito finale della devastazione di una delle pochissime zone ancora miracolosamente intatte; innalzerà a livelli di pericolosità incontrollabile il rischio idrogeologico per la estrema fragilità dell'intera zona; sottrarrà all'agricoltura e alla produzione una fetta rilevante di un territorio fertilissimo, creando un danno irreparabile a chi lo coltiva oggi e alle generazioni future, con la perdita irresponsabile di suolo agrario e la rovina di un habitat, inserito, non casualmente, all'interno della riserva naturale di cui all'art. 21 della L.R. 7 giugno 1989 n. 31 e del sito di interesse comunitario di cui alla Direttiva Comunitaria 92/43 CEE.

A ciò si aggiunge l'assoluta inattendibilità del c.d. piano finanziario: l'importo complessivo previsto è di € 21.350.000 ma quello effettivamente stanziato è di € 15.000.000,00. Ciò ha indotto i progettisti ad adeguare l'opera alla somma realmente disponibile ( ad es. riducendo lo spessore del manto bituminoso e persino la vernice delle strutture metalliche del ponte).
Ma soprattutto fissando il costo di esproprio dei terreni al tetto di € 500.000,00, con un costo unitario, per mq., di 0,49 cent., macroscopicamente in contrasto con norme imperative e con precetti di rango costituzionale. Il costo effettivo di esproprio, ove fosse confermata la volontà di portare a compimento l'opera, non sarà inferiore a cinque/sei milioni. 

Ciò significa che l'opera, qualora fosse iniziata, sarà inevitabilmente condannata a un'eterna incompiuta (come da italica tradizione) e, comunque, con costi assolutamente esorbitanti.
E allora noi poniamo alla maggioranza e alla opposizione questa semplice domanda: vale la pena avventurarsi in un'opera priva di utilità effettiva, estremamente costosa e per di più dannosa ?
Ci sono alternative più realistiche e più utili. Noi del Comitato siamo disponibili al confronto.